La storia della tecnologia flex comincia nel 2003, quando Magneti Marelli porta una ventata d’innovazione lanciando l’ SFS, acronimo di Software Flexfuel Sensor. Grazie a tale sistema, gli automobilisti possono scegliere quale tipo di carburante utilizzare nella propria auto. Peculiarità dell’SFS è, infatti, la gestione automatica della combustione di alcool, benzina o della miscela tra i due combustibili in qualsiasi percentuale. In sostanza, vi è un potente software di calcolo (SFS Software Flexfuel Sensor) e un microprocessore a 32 bit inseriti nella centralina elettronica di controllo motore. Il dispositivo identifica e misura la miscela di alcool e benzina nel serbatoio, utilizzando le informazioni ricevute da sensori installati in tutto il complesso d’iniezione, inclusa la sonda lambda, e da altri sensori che monitorano combustione, rotolamento, velocità e temperatura. Conseguentemente, l’SFS determina la quantità di combustibile da iniettare nel propulsore, nonché l’istante in cui la candela deve accendersi per svolgere il proprio lavoro. Oggi, Magneti Marelli è leader nel segmento dei biocarburanti sul mercato brasiliano e fornisce l’SFS a Fiat, Ford, Mitsubishi e Volkswagen. Recentemente è stato superato, proprio in Brasile, il traguardo di 10 milioni di veicoli equipaggiati con questa tecnologia. Un ottimo risultato anche dal punto di vista della salvaguardia ambientale.
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